U-MOB e green mobility

U-MOB green mobility

Nel 2021 il Consiglio e il Parlamento europei hanno raggiunto un accordo sulla normativa europea sul clima, ponendosi come obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.

Nato nel 2016, U-MOB (European Network for Sustainable Mobility at Universities) è un progetto che mira a trasformare le università in esempi green e in ambasciatori della mobilità sostenibile sul territorio, sensibilizzando persone e istituzioni sull'importanza di adottare modalità di trasporto rispettose dell'ambiente.

Gli obiettivi del progetto sono:

  • diminuire le emissioni di CO2
  • creare e consolidare la mobilità sostenibile
  • diffondere buone norme presso le università
  • istituire la figura del Mobility Manager
  • ridurre le emissioni di CO2 dopo LIFE
  • sostenere la mobilità sostenibile

Prima a credere e a partecipare al progetto è stata l’Università degli studi di Bergamo, alla quale si sono aggiunti altri 22 atenei italiani. Le università sono infatti dei crocevia fondamentali per la mobilità urbana e per quella che si svolge tra gli stessi campus. Grazie a convenzioni per inventivare mezzi pubblici di trasporto collettivo o di car sharing, campagne per sensibilizzare l'utilizzo di biciclette, definizione di percorsi pedonali, messa a disposizione di postazioni di e-mobility, gli atenei possono promuovere tra la comunità universitaria e quella cittadina un nuovo modo di spostarsi, in un dialogo propositivo con il territorio.

Il Mobility Manager di Ateneo promuove la mobilità sostenibile tra gli studenti, i docenti e il personale di Ateneo, attraverso la valorizzazione di percorsi casa-università sicuri, diretti e ricchi di elementi attrattori. 

Il futuro della mobilità dipende dalla capacità di riflettere, porsi delle domande, sviluppare consapevolezza sul ruolo che ciascun individuo ricopre nei confronti della sostenibilità ambientale. Con le sue scelte, ognuno di noi può fare la differenza e contribuire a trasformare le città in luoghi più vivibili.