Nella casa circondariale di Bergamo Don Fausto Resmini salgono da 4 a 12 gli studenti iscritti a UniBg

Un Ateneo impegnato nel proprio ruolo di responsabilità sociale, che garantisce sostegno a iniziative e progetti dedicati a persone in condizioni di marginalità e fragilità. È in questo ambito che assumono ancora più valore le iscrizioni al nuovo anno accademico del Polo universitario penitenziario, creato dall’Università degli studi di Bergamo in favore delle persone in stato di detenzione.

Gli studenti detenuti, sono saliti da 4 a 12, triplicando la componente studentesca interessata. Un numero contenuto rispetto ad altre esperienze italiane ma da contestualizzare nel quadro delle specificità dell’istituto Don Resmini che, in quanto casa circondariale, è per lo più destinato a coloro che sono in misura cautelare, non dunque che stanno scontando una pena definitiva ma sono detenuti in attesa di giudizio.

Sottolinea Il Direttore della Casa Circondariale Bergamo “Don Fausto Resmini” Dr.ssa Antonina D’Onofrio: “L’istituzione del Polo penitenziario dell’Università di Bergamo all’interno della Casa Circondariale è un’opportunità formativa per le persone detenute che vogliano completare o semplicemente arricchire il proprio percorso di studi, è una scelta consapevole per una possibilità di maturazione e crescita personale; è un’occasione per aprirsi alla società, un valore che permette di “guardare” con occhi diversi se stessi e il mondo che ci circonda; un’opportunità per iniziare un nuovo percorso di vita all’insegna dell’espressione di “legalità” e della “cultura” ma anche del valore dell’ “umanità”, perché la cultura è attenzione alla persona e ai valori di cui ciascuno è portatore; la cultura è “umanità”. Ringrazio il Magnifico Rettore, Prof. Sergio Cavalieri per la proficua collaborazione instaurata con questa direzione che nel corso dell’anno accademico 2024/2025 ha permesso a 12 detenuti di iscriversi a percorsi universitari che consentono loro attraverso l’elemento trattamentale dell’istruzione la maturazione della propria persona in termini di rieducazione e di reinserimento sociale”.

Il Rettore, professor Sergio Cavalieri, spiega: “L’Università offre a questi detenuti una concreta possibilità di apprendimento, abbattendo quelle barriere che nella quotidianità esistono per chi sia iscritto da detenuto. E questo anche nella quotidianità, ad esempio, nel reperimento dei libri di testo, che siamo riusciti a garantire quasi interamente a titolo gratuito. Ciò in linea con l’idea di un’Università che vuole offrire il proprio contributo al progresso sociale, alla piena dignità di chi ha commesso un reato e sta vivendo un percorso di recupero in vista di un riscatto, di una vita diversa al termine della detenzione. Il nostro – ricorda il Rettore – è un forte impegno rivolto al sociale nel segno di una consapevole responsabilità collettiva, che tiene insieme didattica, ricerca, terza missione”.

“Diversamente dai precedenti anni – ricorda la prof.ssa Anna Lorenzetti, delegata del rettore al Polo universitario penitenziario e docente di diritto costituzionale – vi è una maggiore varietà di iscrizione ai corsi universitari e grazie alla preziosa collaborazione degli uffici e dei docenti coinvolti stiamo attivando percorsi di sostegno mirati, sotto forma di tutorati”.

Il Rettore Cavalieri conclude “nonostante la recentissima attivazione del Polo penitenziario, i numeri ci confortano circa la bontà del percorso intrapreso, consapevoli della necessità di un costante impegno per un obiettivo magari poco visibile per la comunità libera, ma fondamentale nella costruzione di una società solidale. Ringrazio la prof.ssa Anna Lorenzetti che ha reso possibile, insieme all’istituto Don Resmini, l'attivazione di questo progetto, che dà un senso alla missione universitaria di generare valore pubblico nel contesto sociale nel quale essa opera”.

Tra i 12 studenti, 2 sono donne e 10 sono uomini. I corsi di laurea prescelti sono Economia Aziendale, Giurisprudenza, Diritto per l’impresa nazionale e internazionale, Filosofia, Psicologia, Scienze dell’educazione, Ingegneria delle tecnologie per l’edilizia.

Il primo laureato del Polo universitario penitenziario sarà proclamato a dicembre, e continuerà a essere uno studente universitario in quanto si è iscritto a uno dei corsi di laurea magistrale promossi dall’Ateneo.