Serve un filosofo in azienda? La risposta è sì

Area meeting di un'azienda

Non solo le (indispensabili) competenze tecniche: alle aziende di oggi, chiamate ad affrontare le sfide di cambiamento e innovazione, serve anche un background diverso, un mix di apertura mentale, ampio respiro e visione strategica: gli americani la chiamano “helicopter view”, la vista dall’elicottero. Inserire in organico persone con una formazione filosofica può contribuire notevolmente ad accompagnare l’impresa nei processi di trasformazione, aggiornamento e cambiamento. Un’esigenza divenuta urgente, in questi tempi in cui dominano elaborazione dei dati e intelligenza artificiale.

Nel corso della conferenza stampa “Pensare per agire: la filosofia in azienda, ma non solo”, organizzata dal Dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione di UniBg, è stato presentato il nuovo corso di laurea magistrale in “Philosophical Knowledge: Foundations, Methods, Applications”, corso interuniversitario erogato interamente in lingua inglese (il primo in Italia con questa caratteristica) che vede l’Università degli studi di Bergamo operare in sinergia con l’Università di Pavia e l’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia.

“Il corso di laurea magistrale in Philosophical Knowledge: Foundations, Methods, Applications è unico nel suo genere, frutto del coinvolgimento di soggetti e realtà diversi nella propria mission, ma accomunati dalla convinzione che il nodo tra filosofia e tecnologia sia oggigiorno imprescindibile per costruire nuovi talenti, aperti al cambiamento e all'innovazione. Il coordinamento scientifico interateneo, che coinvolge l'Università degli studi di Pavia e la Scuola IUSS Pavia, vanta illustri docenti nel teaching board, alcuni di fama internazionale, il cui contributo non potrà che essere di pregio in termini di originalità nel percorso formativo. Le potenzialità di questo nuovo corso di studi sono al tempo stesso un obiettivo e una sfida ma soprattutto la risposta a molte aziende che chiedono creatività, capacità di adattamento, empatia, pensiero laterale, capacità di lavorare in gruppo” ha dichiarato il rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri.

“Il nuovo corso di Laurea Magistrale in Philosophical Knowledge in lingua inglese propone una solida e innovativa interazione tra le ricerche teoriche di lunga data sulla conoscenza, i metodi e le pratiche filosofiche e la loro applicazione alle sfide tecnologiche, etiche, economiche e sociali, aprendo agli studenti un’ampia gamma di opportunità professionali. Trovo anche interessante l’esperienza didattica, che vedrà gli studenti spostarsi in due città universitarie”, ha sottolineato il rettore dell’Università degli Studi di Pavia, Francesco Svelto.

“L’innovazione nell’alta formazione è un processo che riguarda certamente sia l’aggiornamento continuo dei contenuti, sia la proposta di saperi e conoscenze che superino le tradizionali barriere fra le discipline per offrire alle nuove generazioni una visione più aderente alle innovazioni sociali. Il nuovo corso di laurea magistrale interpreta questa visione innovativa che formerà professionisti capaci da guidare processi di innovazione nelle imprese partendo da un solido background di scienze filosofiche. È una sfida contemporanea che certamente sarà apprezzata sia dagli studenti che dal mercato del lavoro nei settori maggiormente impegnati nella competizione internazionale” sono state le parole del rettore dell’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia, Riccardo Pietrabissa.

“L’Università di Bergamo scommette sul ruolo del pensiero filosofico nei processi economici, tecnologici e produttivi con un nuovo corso di laurea magistrale dalle caratteristiche fortemente innovative. Il corso è il primo della sua classe ad essere insegnato interamente in inglese in Italia e include nel proprio progetto formativo un inedito ventaglio di insegnamenti e laboratori su temi economici, scientifici e tecnologici. Nel corso, cui prendono parte oltre all’Università di Bergamo (sede amministrativa per i primi quattro anni) l’università di Pavia e lo IUSS di Pavia, insegneranno a Bergamo in qualità di invited professors alcune fra le voci più autorevoli della filosofia mondiale, come Alexander Bird e Simon Blackburn (Cambridge), Achille Varzi (Columbia), Martine Nida-Ruemelin (Fribourg), Anne Meylan (Zurich) e Crispin Wright (NYU)” ha puntualizzato il coordinatore del corso di laurea, prof. Andrea Bottani.

Siamo in un momento nel quale, proprio per salvaguardare e valorizzare il lavoro umano, le persone devono esprimere spirito critico, capacità di leggere la complessità e, punto decisamente non secondario, capacità di adattarsi in un contesto dove fatichiamo a leggere i contorni. Heidegger la chiamava Geworfenheit”, ha sottolineato Chiara Lupi, direttrice editoriale di Este, casa editrice specializzata in edizioni dedicate all’organizzazione aziendale, che ha moderato il dibattito a cui hanno preso parte anche i docenti Tommaso Piazza (Università di Pavia) e Andrea Sereni (IUSS Pavia) e Marco Manzoni, vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega Education e Governance.

Ha concluso Francesca Moro, laureata a Bergamo in Filosofia e ora iscritta al nuovo Corso di Laurea “Credo che la filosofia abbia numerose ricadute pratiche su temi che hanno l’urgenza di essere discussi e dibattuti e che contribuisca a un mindset analitico, orientato sul domani e sul futuro, e non sul passato di ieri come l’indirizzo tradizionale vuole, con il vantaggio di poter fare davvero ricerca innovativa in team grazie alla multidisciplinarietà offerta dal nuovo corso”.

Perché scegliere questo corso?

  • Il corso di laurea ha un approccio didattico internazionale: ogni anno sei rinomati filosofi stranieri, vere e proprie autorità nei rispettivi ambiti di ricerca, sono invitati a collaborare come docenti alla formazione degli studenti del corso, aprendo così il corso alla contaminazione di metodi didattici innovativi e all'interazione docente-studente.
  • Si caratterizza per una nuova e profonda attenzione alle dimensioni applicate del sapere, dei metodi e delle pratiche filosofiche, nel presupposto che i modelli di razionalità, gli strumenti di analisi concettuale e le tecniche di argomentazione razionale debbano avere un ruolo sempre più centrale nei processi decisionali e di risoluzione dei problemi in ambito economico, tecnologico, aziendale, politico e sociale in senso lato.
  • In quest'ottica, il corso integra le discipline fondamentali dell'indagine filosofica con alcune discipline scientifiche e tecnologiche all'interno della sua offerta didattica. Le aree di studio comprendono: metafisica, ontologia, epistemologia, etica, filosofia della scienza, della mente, della logica e della matematica, insieme a materie scientifico-tecnologiche come l'economia e la gestione aziendale, la robotica, l'intelligenza artificiale, le neuroscienze del processo decisionale, il trasferimento tecnologico e le sfide ambientali ed economiche della sostenibilità.