Prenderà avvio mercoledì 21 febbraio e si concluderà giovedì 16 maggio la VI edizione della rassegna dedicata alle Letture di Classici, organizzata nell’ambito delle attività di Public Engagement dell’Università degli studi di Bergamo dai proff. Luca Bani e Paolo Barcella del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, con la collaborazione di Cristina Cappelletti e Thomas Persico.

Libreria con scaffali e libri antichi

L’iniziativa, realizzata in stretta sinergia con la Rete Bibliotecaria Bergamasca, la Fondazione Serughetti - La Porta di Bergamo, il Centro Risorse Territoriali per le lingue straniere di Bergamo, l’ISIS Romero di Albino, la Libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo e la Libreria Palomar di Bergamo, propone letture di “classici” che appartengono alle letterature e filologie insegnate presso il Dipartimento di LLCS e, dallo scorso anno, anche all’area storico-sociologica, con il coinvolgimento di docenti del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione. Gli incontri d’area letteraria verranno accompagnati da letture attoriali di brani scelti, affidate alla compagnia Teatro Chapati.

Voi che ’ntendendo il terzo ciel movete di Dante, Casino Royale di Ian Fleming, La marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu, Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin, Largo all’eros alato! di Alexandra Kollontai, Uomini sotto il sole di Ghassan Kanafani, La socievolezza. Esempio di sociologia pura o formale di Georg Simmel e Martín Fierro di José Hernández sono i testi che verranno presi in esame dai relatori nel corso degli otto appuntamenti della rassegna.

Maggiori informazioni sugli incontri, tutti a partecipazione libera fino all’esaurimento dei posti disponibili e senza necessità di prenotazione, sono consultabili nella sezione dedicata alle attività in corso, sul sito del Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere.

Il primo appuntamento della rassegna di UniBg Letture di Classici è fissato per mercoledì 21 febbraio, alle ore 14.30, presso l’ISIS Romero di Albino, con Thomas Persico, docente di Filologia italiana, che leggerà la canzone dantesca Voi che ’ntendendo il terzo ciel movete (Rime, lxxxix 2). Attestata in manoscritti autorevoli, anche in due autografi di Boccaccio, la canzone a una prima lettura propone il contrasto tra l’amore per Beatrice, ormai morta e assurta alla gloria di Dio, e il nuovo amore per una Donna gentile; in realtà il testo poetico ha una più ampia stratificazione di significati, che già dal Medioevo ha stimolato varie ipotesi critiche. Come in altre rime dantesche, la Donna gentile può essere identificata con la Filosofia, immaginata come consolatrice dell’afflizione del poeta per la morte di Beatrice; il confronto con alcune rime della Vita Nuova d’argomento analogo, rendono Voi che ’ntendendo il terzo ciel movete un testo di grande interesse.

Mercoledì 28 febbraio, alle ore 14.30, sempre presso l’ISIS Romero di Albino, Fabio Cleto, docente di Letteratura inglese, proporrà una lettura del primo capitolo della saga di James Bond, Casino Royale (1953), di Ian Fleming. Quando nel gennaio del 1952 Fleming inizia a scrivere il suo romanzo, ha solo due dati: il nome del protagonista, ‘rubato’ a un allora celebre ornitologo, e il ricordo di una partita a carte, giocata nel 1941 al Casino di Lisbona; queste sono le premesse da cui nasce la fortunata saga dell’agente 007. Nel romanzo d’esordio, la spia britannica viene scelta non per le sue doti, infatti il suo capo M non lo considera uno degli elementi migliori, ma gli affida la missione perché è il più quotato giocatore di baccarà dei servizi inglesi. Nasce così quasi per caso il mito dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà, che grazie anche al cinema verrà consacrato come mito della modernità.

Mercoledì 20 marzo, dalle ore 17.30 alle 19.00, la Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo ospiterà Jacopo Perazzoli, docente di Storia contemporanea del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, in dialogo con Mauro Magistrati (ANPI - Bergamo), per la presentazione di La marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu. Scritto durante l’esilio in Francia, nel 1931, e pubblicato in Italia solo nel 1945, dopo la caduta del regime fascista, in capitoli brevi, ma molto ben documentati, Lussu racconta la nascita e la diffusione del fascismo, in particolare in Sardegna, mostrando le sorti dell’Italia negli anni di maggior abbruttimento civile della nostra storia. Lo scrittore non manca di sottolineare la forza di chi ha lottato fino all’ultimo, anche negli anni del dopoguerra, per la democrazia.

Alessandra M. Goggio, docente di Letteratura tedesca, mercoledì 27 marzo, alla Libreria Palomar di Bergamo, dalle ore 18.00 alle 19.30, presenterà il romanzo di Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz (1929). Definito come un inno alla Berlino di inizio secolo, il romanzo di Döblin ricostruisce le vicende di Franz Biberkopf, ex cementiere, incarcerato quattro anni per aver accidentalmente ucciso la moglie durante una lite; appena liberato dal carcere, l’uomo trova un impiego come facchino e cerca di ricostruirsi una nuova vita. Attraverso la narrazione della sua esistenza, il romanziere racconta le trasformazioni della Berlino degli anni Venti, una città pulsante di tensioni, contraddizioni e frenesia, dove la classe operaia è vittima dell’alienazione, dovuta allo sviluppo tecnologico e alla crescita della produzione industriale meccanizzata.

Mercoledì 10 aprile, alle ore 20.45, presso la Biblioteca comunale di Torre Boldone, verrà presentato il saggio di Alexandra Kollontai, Largo all’eros alato! (1923), da Paolo Barcella, docente di Storia contemporanea, in dialogo con Lia Corna (Museo delle Storie di Bergamo). Alexandra Kollontai (1872-1952) è stata la prima donna al mondo a diventare ministro di governo; nel 1918 fu tra le organizzatrici del Primo Congresso delle donne lavoratrici russe, dal quale nacque lo Żenotdel, organismo per la promozione della partecipazione delle donne alla vita pubblica, per le iniziative sociali e la lotta all’analfabetismo. Largo all’Eros alato! è una delle ‘lettere alla gioventù’, pubblicata sulla rivista moscovita «Molodaja Gvardija» all’inizio degli anni ’20, in cui Kollontai mette in luce come la visione privata dell’amore sia tipica della società borghese e dei suoi valori; di particolare interesse è la ricostruzione di come le società hanno interpretato l’amore in maniera differente, a seconda delle epoche e delle necessità delle classi egemoni.

Martedì 16 aprile, dalle ore 17.00 alle 18.30, la Libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo ospiterà Martina Censi, docente di Letteratura araba, che presenterà il romanzo del palestinese Ghassan Kanafani, Uomini sotto il sole (1963). Il romanzo è una triste, e al tempo stesso bella, storia di emigrazione legata alla diaspora palestinese, vissuta e raccontata da tre personaggi che cercano di fuggire dai campi profughi della Cisgiordania, per approdare in Kuwait, meta scelta da molti profughi in cerca di fortuna. Le tematiche affrontate in questo romanzo sono particolarmente attuali, non solo per l’ambientazione, ma più in generale anche per la questione migratoria. Per lo scrittore palestinese Kanafani l’impegno politico nasce dall’attività letteraria: la Palestina nei suoi racconti rappresenta all’inizio solo una memoria della vita quotidiana, per poi divenire metafora di migrazione, di sradicamento.

Maria F. Murru, docente di Sociologia (Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione), mercoledì 8 maggio, alle ore 20.45, presso Palazzo Visconti, a Brignano Gera d’Adda, presenterà il saggio del filosofo e sociologo tedesco Georg Simmel, La socievolezza. Esempio di sociologia pura o formale (1911). Considerato uno dei padri fondatori della sociologia, Simmel presenta la socievolezza come una modalità di relazione in cui non vengono perseguiti obiettivi precisi, se non il gusto del ‘fare società’. Il saggio di Simmel sottolinea come nella socievolezza non abbiano alcun ruolo ricchezza e posizione sociale, erudizione e fama, capacità eccezionali e meriti dell’individuo; per questo si realizza in un clima ‘democratico’, cioè di norma tra membri di una medesima condizione sociale, o tra persone la cui educazione è tale da avvicinarli ‘spiritualmente’, nonostante le differenze. La visione del sociologo è certamente influenzata da un concreto modello di riferimento di questa pratica della socievolezza, cioè dai salotti culturali e dai circoli intellettuali della Berlino di fine Otto-inizio Novecento, di cui lui stesso era stato uno dei protagonisti più rinomati.

Il ciclo di incontri si chiuderà giovedì 16 maggio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Tiraboschi di Bergamo, con la presentazione del poema di José Hernández, Martín Fierro (1872), per la cura di Erminio Corti, docente di Letteratura ispano-americana. Il poema epico di Hernández narra le imprese di un gaucho, arruolato per difendere un fortino posto alla frontiera con i territori degli indios; perseguitato dalla polizia, troverà però rifugio fra gli indios, dove cercherà una vita migliore per sé e per il popolo che lo ha accolto. Il poeta, che aveva preso parte alle lotte d’indipendenza, è estremamente attivo nella vita politica e sociale e sa bene che l’Argentina, come ogni società impegnata nei processi di costituzione di una comunità politica organizzata, necessita di una cultura popolare che deve partire dal basso; per questo immagina un eroe popolare, impegnato nella coraggiosa denuncia dell’ingiustizia e della violenta oppressione, provocata dalla classe dominante.