Iscriversi al corso di Laurea Magistrale in Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale significa formarsi per diventare figure specializzate nella valorizzazione dell’intera gamma dei beni culturali, dalla loro analisi scientifica alla comunicazione al pubblico attraverso le tecnologie digitali. Studierai direttamente a contatto con il patrimonio culturale materiale e immateriale, costruendo le basi per la sua analisi e comunicazione insieme agli enti attivi sul territorio.

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Sede
img sede
BERGAMO
Durata
img durata
2 anni
Crediti
img crediti
120
Lingua
img lingua
Italiano
Dipartimento
img dipartimento
Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione
Classe di laurea
img classe
Classe delle lauree magistrali in Archivistica e biblioteconomia
Tipo di accesso
img tipo
Libero
Coordinatore
img tipo
CECILIA NOBILI

Anno di corso: 1

Obbligatori

A SCELTA I ANNO 6 CFU

  • SEMIOTICA
    6 crediti - 36 ore
    Secondo Semestre

A SCELTA I ANNO 6 CFU

A SCELTA I ANNO - 4 CFU

Anno di corso: 2

Obbligatori

A SCELTA II ANNO - 6 CFU

A SCELTA II ANNO - 6 CFU

A SCELTA DELLO STUDENTE II ANNO - 12 CFU

Anno di corso: 1

Obbligatori

A SCELTA I ANNO 6 CFU

  • SEMIOTICA
    6 crediti - 36 ore
    Secondo Semestre

A SCELTA I ANNO 6 CFU

A SCELTA I ANNO - 4 CFU

Anno di corso: 2

Obbligatori

A SCELTA II ANNO - 6 CFU

A SCELTA II ANNO - 6 CFU

A SCELTA II ANNO - 6 CFU

A SCELTA DELLO STUDENTE II ANNO - 12 CFU

Il corso di laurea magistrale in Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale fornisce un insieme coerente e integrato di competenze relative all'intera filiera scientifica e professionale della valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso le sue due componenti fondamentali: analisi specialistica e comunicazione pubblica. Le competenze sviluppate nel corso sono spendibili nella valorizzazione dell'intera gamma dei beni culturali, ma uno speciale investimento formativo riguarda il settore dei musei e quello dei beni archivistici e librari, come elemento cardine della memoria delle comunità e punto d'accesso alla conoscenza del patrimonio culturale materiale e immateriale.

Elementi di specificità della formazione erogata sono:
- l'offerta di un percorso formativo e professionalizzante, unico nel panorama italiano, che integri metodi e strumenti delle due classi LM-5 (Archivistica e biblioteconomia) e LM-92 (Teorie della Comunicazione);
- la rilevanza attribuita al patrimonio archivistico e bibliografico e al patrimonio immateriale come due aspetti cardine di un percorso di studi attento al rapporto tra beni culturali e memorie collettive, grazie anche alle convenzioni stipulate con enti nazionali e locali attivi nei due ambiti;
- una formazione specialistica sulla varietà dei processi culturali e comunicativi che concorrono alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche a livello museale, attraverso le opportune tecniche di progettazione.

I percorsi formativi proposti colgono il carattere interclasse del corso, coniugando le competenze e le abilità di analisi del patrimonio culturale fornite dalla LM-5 con quelle teoriche e progettuali fornite dalla LM-92.
Al fine di garantire l'erogazione di un insieme coerente e integrato di conoscenze nei due ambiti, il corso presenta una struttura unitaria, che permette di articolare l'apprendimento a partire da un vasto insieme di insegnamenti comuni, attraverso l'istituzione di due curricula:
- curriculum di “Analisi dei patrimoni culturali” (LM-5): prevede attività finalizzate alla ricerca avanzata nel campo dell'archivistica, della biblioteconomia e della conservazione e valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali, all'interno di una solida cornice teorica che fornisca conoscenze in campo artistico, letterario, storico, linguistico e sociologico;
- curriculum di “Comunicazione dei patrimoni culturali” (LM-92): prevede attività finalizzate all'acquisizione di competenze teoriche e metodologiche specialistiche nel campo della comunicazione del patrimonio artistico e museale mediante le tecnologie digitali e della sua condivisione come risorsa di rigenerazione territoriale e di innovazione sociale.
Ciascuno studente deve indicare al momento dell'immatricolazione la classe entro cui intende conseguire il titolo di studio (LM-5 o LM-92). Lo studente può comunque modificare la sua scelta, purché questa diventi definitiva al momento dell'iscrizione al secondo anno.

Sul piano delle modalità di erogazione della didattica, il corso prevede lo svolgimento delle attività formative sia attraverso le tradizionali modalità frontali e seminariali in sede, sia attraverso esperienze professionalizzanti presso enti partner, a diretto contatto con il patrimonio culturale. Si prevede inoltre un periodo di tirocinio curriculare professionalizzante da svolgersi presso istituzioni attive nella valorizzazione dei beni culturali, a livello locale, nazionale e internazionale, o altri soggetti pubblici o privati.

In linea con gli esiti formativi esplicitati nelle declaratorie delle classi di laurea magistrale LM-5 e LM-92, la formazione erogata nel CdS sarà incentrata sul conseguimento dei seguenti obiettivi:
- una preparazione approfondita atta a sviluppare autonome capacità di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, con specifico riferimento ai settori delle scienze del libro e del documento, delle discipline storico-artistiche, e della sociologia dei processi culturali;
- avanzate competenze teoriche e metodologiche nella gestione del patrimonio archivistico e librario, nonché nella trasmissione dell'informazione archivistica e bibliografica;
- competenze teoriche e metodologiche specialistiche utili all'analisi multidisciplinare, alla contestualizzazione problematica e alla descrizione scientifica del patrimonio materiale e immateriale;
- competenze specialistiche nella comunicazione al pubblico dei risultati della ricerca scientifica sul patrimonio materiale e immateriale, attraverso strategie comunicative che spaziano dalla didattica allo storytelling e alla cura di spazi espositivi;
- competenze teoriche e metodologiche di alto livello che consentano loro di contribuire all'analisi, alla progettazione e realizzazione di modelli e di prototipi comunicativi ai diversi livelli;
- capacità di progettazione di studi e attività di ricerca nell'ambito della comunicazione museale;
- competenze teoriche e metodologiche utili alla progettazione culturale al servizio del welfare di comunità e dell'innovazione sociale;
- capacità di progettazione di ambienti e servizi digitali complessi per la fruizione e la comunicazione di contenuti culturali mediante interfacce interattive e immersive;
I laureati, inoltre:
- saranno in grado di utilizzare pienamente i principali strumenti informatici e della comunicazione telematica.

Il corso risponde alla richiesta (ben evidenziata dai rilevamenti ISTAT, Almalaurea e di altri istituti, oltre che nell'ambito della consultazione delle parti interessate), di formare sui piani delle competenze teoriche e delle abilità pratiche figure professionali attive presso pubbliche amministrazioni e aziende come:
- Specialisti in valorizzazione del patrimonio archivistico e librario;
- Specialisti in comunicazione del patrimonio culturale;
- Project manager nell'ambito del patrimonio culturale;

I laureati e le laureate potranno inoltre svolgere attività di ricerca universitaria, proseguendo il percorso di formazione in dottorati di ricerca che richiedano un'approfondita conoscenza in ambito umanistico e mediologico.

Il Corso di laurea magistrale in Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale è finalizzato alla formazione di esperti di valorizzazione nell'ambito del patrimonio archivistico, artistico, audiovisivo, immateriale, capaci di soddisfare professionalità legate alla progettazione in tale ambito. Il percorso formativo traduce sui piani culturale, scientifico e professionalizzante l'insieme organico delle competenze che sono oggi collegate al concetto di valorizzazione e persegue l'obiettivo primario di fornire, anche attraverso un ampio coinvolgimento didattico e laboratoriale di istituzioni culturali ed enti conservatori, una solida preparazione nel campo dei beni culturali materiali e immateriali (soprattutto archivistici e librari, storico-artistici, audiovisivi e linguistici, analizzati nelle connessioni reciproche) e la conseguente acquisizione di competenze e abilità che riguardano sia l'individuazione, l'esame specialistico e l'interpretazione dei patrimoni culturali sia le tecniche legate alla trasmissione delle conoscenze scientifiche, con un'attività di progettazione e comunicazione intesa al coinvolgimento di tutti i tipi di pubblico e di interlocutori locali e un'attenzione particolare per la comunicazione digitale.
Nella sua natura interclasse, il CdS rispecchia gli obiettivi qualificanti previsti per LM-5 (Archivistica e biblioteconomia) e LM-92 (teorie della comunicazione), coniugando gli aspetti di indagine teorica e formazione culturale specialistica della prima con le competenze metodologiche nel campo della comunicazione e dei media della seconda.
In linea con le declaratorie delle classi di laurea magistrale LM-5 e LM-92, i laureati conseguiranno:
- una preparazione approfondita atta a sviluppare autonome capacità di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, con specifico riferimento ai settori delle scienze del libro e del documento, delle discipline storico-artistiche, e della sociologia dei processi culturali;
- avanzate competenze teoriche e metodologiche nella gestione del patrimonio archivistico e librario, nonché nella trasmissione dell'informazione archivistica e bibliografica;
- competenze teoriche e metodologiche specialistiche utili all'analisi multidisciplinare, alla contestualizzazione problematica e alla descrizione scientifica del patrimonio materiale e immateriale;
- competenze specialistiche nella comunicazione al pubblico dei risultati della ricerca scientifica sul patrimonio materiale e immateriale, attraverso strategie comunicative che spaziano dalla didattica allo storytelling e alla cura di spazi espositivi;
- competenze teoriche e metodologiche di alto livello che consentano loro di contribuire all'analisi, alla progettazione e realizzazione di modelli e di prototipi comunicativi del patrimonio culturale
- capacità di progettazione di studi e attività di ricerca nell'ambito della comunicazione museale;
- capacità di progettazione di ambienti e servizi digitali complessi per la fruizione e la comunicazione di contenuti culturali anche mediante interfacce interattive e immersive;
- competenze teoriche e metodologiche utili alla progettazione culturale al servizio del welfare di comunità e dell'innovazione sociale;

I laureati, inoltre:
- sono in grado di utilizzare pienamente i principali strumenti informatici e della comunicazione telematica.

Gli obiettivi formativi saranno soddisfatti grazie alle competenze fornite dagli insegnamenti riconducibili a cinque aree di apprendimento che il CdS ha individuato al fine di garantire il carattere interclasse e interdisciplinare della Laurea. Tali aree derivano dall'unione di ambiti disciplinari delle due classi di laurea e precisamente la LM-05 e LM-92: della prima, si recuperano le discipline fondamentali rivolte alle teorie e ai metodi dell'analisi e della gestione archivistica e libraria, anche mediante le tecnologie informatiche; della seconda, si sviluppano la capacità di applicare teorie e metodi nella pianificazione e progettazione di sistemi e processi comunicativi complessi, volti a valorizzare il patrimonio culturale in quanto risorsa per l'innovazione, lo sviluppo sociale e culturale delle comunità di riferimento. Più precisamente, le aree di apprendimento sono:

1. Scienze del libro, degli archivi e dell'immagine
Si forniscono competenze teoriche e metodologiche avanzate nel campo del patrimonio archivistico e librario, nonché della storia dell'arte, del cinema, della musica e del teatro.

2. Discipline filologico-letterarie e linguistiche
Si fornisce una formazione di carattere metodologico generale, che comprende soprattutto gli aspetti linguistici, filologici e letterari, con particolare attenzione ai fenomeni della comunicazione letteraria e dell'elaborazione di testi scritti.

3. Discipline storico-filosofiche
Si fornisce una solida formazione culturale generale attraverso la contestualizzazione storica, la storia degli oggetti e dei beni culturali, l'analisi semiotico-estetica, e quella filosofico-epistemologica, con particolare attenzione alle scienze cognitive.

4. Teorie della comunicazione
Si forniscono competenze teoriche e metodologiche di alto livello che consentano l'analisi, la progettazione e la realizzazione di modelli e sistemi comunicativi multimediali, interattivi e immersivi con vari livelli di complessità. Si offrono parimenti solide basi conoscitive in area sociologica e antropologica utili a un'approfondita contestualizzazione dei processi comunicativi in più ampie dinamiche sociali e culturali.

5. Discipline giuridico-economiche
Si forniscono competenze funzionali all'acquisizione di conoscenze utili alla comprensione dei modelli giuridici, delle politiche pubbliche e delle tecniche di analisi dei principali indicatori e strategie in tema di sostenibilità economica.

Le scelte previste a disposizione degli studenti sono legate alla possibilità di individuare percorsi, conformi alla progettualità della magistrale di Valorizzazione dei beni culturali e materiali, e funzionali alla formazione anche professionale del singolo studente, che potrà scegliere un indirizzo maggiormente declinato sullo studio analitico delle scienze del libro e del patrimonio documentario e uno maggiormente finalizzato alla loro comunicazione.

L'ammissione al Corso di Laurea magistrale è regolata dalle leggi di accesso agli studi universitari.
I requisiti di accesso previsti per il CdS sono i seguenti:
a) il possesso del Diploma di Laurea o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo ai sensi delle leggi vigenti, come previsto dal Regolamento didattico di Ateneo;

b) il possesso dei requisiti curricolari consistenti in 36 CFU conseguiti nei seguenti SSD: L-LIN /01, L-FIL-LET/10, L-FIL-LET/12, L-FIL-LET/04, M-DEA/01, M-FIL/05, M-GGR/01, M-GGR/02, M-STO /01, M-STO /02, M-STO /04, M-STO/08, M-STO/09, L-ANT/07, L-ANT/08, L-ANT/09, L-ANT/10, L-ART/01, L-ART /02, L-ART/03, L-ART/04, L-ART/05, L-ART/06, L-ART/07, SPS/01, SPS/04, SPS/07, SPS/08, SPS/09, M-PSI/01.

c) la conoscenza della lingua inglese di livello almeno B2;

d) adeguata preparazione personale, tenendo presente che in base alle disposizioni del DM 270/04 (e alle norme collegate) non è possibile attribuire debiti formativi agli studenti iscritti alla Laurea Magistrale, giacché le eventuali integrazioni curricolari in termini di CFU devono essere acquisite prima della verifica della preparazione individuale. Se i limiti minimi di conoscenza e/o i requisiti curriculari non sono soddisfatti lo studente è tenuto a colmare le carenze prima dell'iscrizione al Corso.

Verifica dell'adeguatezza della preparazione
L'ammissione al corso di laurea magistrale è subordinata al superamento di un colloquio volto alla verifica dell'adeguatezza della personale preparazione.
Il regolamento didattico del corso di laurea magistrale determina le modalità di verifica del possesso dei requisiti curriculari richiesti, compresa la conoscenza della lingua inglese (livello B2), e dell'adeguatezza della preparazione personale.

La prova finale, che potrà essere connessa sia a temi relativi agli insegnamenti presenti nel percorso di studi sia all'esperienza di tirocinio, dovrà consistere nella presentazione di un testo scritto o multimediale elaborato in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore e dovrà essere discusso in seduta pubblica davanti a una commissione di docenti che esprimerà in centodecimi la valutazione complessiva. La prova potrà essere eventualmente integrata da ulteriori dati e dall'elaborazione di essi a un livello superiore, con il possibile appoggio di supporti audiovisivi o informatici.
A tale tipologia di prova sarà attribuito il valore di 12 cfu.
La commissione determina un punteggio della prova finale assegnando da 0 a 9 punti.
È data facoltà di redigere e discutere la prova finale in inglese o in una lingua straniera dell'Unione europea, previo accordo con il docente preposto. La valutazione dell'elaborato terrà conto della corrispondenza tra quantità di lavoro svolta e cfu erogati, della solidità metodologica della ricerca condotta, dell'adeguatezza dell'apparato bibliografico, della capacità critica dimostrata, della coerenza e correttezza con cui l'elaborato è stato redatto, dell'originalità e della rilevanza del suo risultato nell'ambito degli studi, della capacità di presentare e discutere del suo lavoro in sede di seduta di laurea.

Il relatore della tesi di laurea deve essere un docente o un ricercatore universitario dell'Università degli Studi di Bergamo. Può essere relatore anche ogni docente fuori ruolo dell'Università degli Studi di Bergamo, purché tale incarico rientri fra i compiti didattici che gli sono stati assegnati dal Dipartimento. Nel caso in cui l'argomento della tesi riguardi il contenuto di uno stage il relatore deve essere il docente di riferimento del tirocinio.
Se il relatore cessa il rapporto istituzionale con l'Università degli Studi di Bergamo, può mantenere l'impegno di referente della tesi di laurea fino a un anno solare dalla data di cessazione del rapporto; oltre tale scadenza, se la tesi non è ancora stata discussa, potrà partecipare come correlatore.
Il relatore ha il compito di concordare con lo studente/la studentessa l'argomento e il titolo della tesi di laurea, di seguirne la preparazione e la elaborazione.
Il relatore, inoltre, può proporre la nomina di un correlatore, scelto tra i docenti dell'ateneo o fra studiosi esperti
dell'argomento trattato nella prova di laurea; il correlatore può non appartenere all'ambito accademico e può essere di qualsiasi cittadinanza. Il correlatore potrà assistere il relatore nella fase di preparazione e elaborazione del lavoro dello studente. Ove in possesso dei requisiti formali per la nomina a cultore della materia, il correlatore può essere incluso dal Direttore nella Commissione, altrimenti si limita a fornire le sue osservazioni sulla tesi e non partecipa alla formulazione del voto.

La Commissione giudicatrice della prova finale e il relativo Presidente sono nominati dal Direttore del Dipartimento, che a tal fine raggruppa i candidati secondo criteri di affinità delle materie o aree disciplinari interessate dalle relative tesi.
Ogni membro non deve risultare in collocamento a riposo, aspettativa o congedo per motivi che ne escludano la partecipazione alla seduta. Le funzioni di Presidente della Commissione sono svolte dal professore di prima o seconda fascia più anziano nel ruolo o anche, se presente, dal Presidente del consiglio di corso di studio.
Le Commissioni di laurea, composte da non meno di cinque membri, sono costituite in maggioranza da professori di prima, seconda fascia e ricercatori del Dipartimento. Almeno un membro della commissione deve essere un professore di prima o seconda fascia.
Possono far parte della Commissione i cultori della materia, di cui all'art. 13 comma 1, che svolgono il ruolo di correlatore e altri docenti dell'ateneo o docenti a contratto in servizio nell'anno accademico interessato.
Eventuali assenze e sostituzioni di membri della Commissione devono essere comunicate tempestivamente dagli interessati al Dipartimento, al Servizio studenti e al Presidente della seduta di laurea. È compito del docente impossibilitato a essere presente concordare la sostituzione con un collega e con il Presidente della seduta di laurea. Nel caso in cui la Commissione sia formata da un numero sufficiente di membri, il docente assente potrà concordare con il presidente la trasmissione di una relazione scritta che dovrà essere inviata al presidente stesso e al Dipartimento.
Il 'punteggio di base' per la prova finale è costituito dalla media ponderata dei voti conseguiti nelle varie attività didattiche, espressa in centodecimi e arrotondata al più prossimo intero (per eccesso in caso di 0.5).
La commissione determina un punteggio della prova finale assegnando alla prova finale un punteggio aggiuntivo che tenga conto della maturità dimostrata dal candidato in base ai suddetti parametri di valutazione, rispettando i seguenti criteri:
- da 0 a 7 punti per l'elaborato in sé;
- 1 punto aggiuntivo, da riconoscere allo studente che abbia terminato gli studi in corso;
- 1 punto aggiuntivo, a discrezione della commissione sovrana, in casi di merito eccezionale per il lavoro svolto, a condizione che la decisione sia assunta all'unanimità.
Il voto minimo per il superamento dell'esame di laurea è sessantasei centodecimi. Il voto massimo è centodieci centodecimi. A tale voto, e solo all'unanimità, la Commissione può aggiungere la lode. L'eventuale lode viene proposta, in seduta privata, dal correlatore o, in mancanza del correlatore, dalla Commissione dell'esame di laurea.
Nel caso di elaborati meritevoli di pubblicazione, su richiesta del relatore, la Commissione, all'unanimità, può conferire la 'dignità di stampa'.

I crediti acquisiti a seguito di esami sovrannumerari eventualmente sostenuti, con esito positivo, rimangono registrati nella carriera dello studente e possono dare luogo a successivi riconoscimenti ai sensi della normativa in vigore. Di tali crediti si terrà conto in sede di calcolo della media di laurea, fino a un massimo di 20 cfu, previa richiesta dello studente al Servizio studenti all'atto della presentazione della domanda di ammissione all'esame di laurea.
Il corso di studio provvede al rilascio, su richiesta degli interessati, di un certificato che riporta le principali indicazioni relative al percorso specifico seguito da ogni studente per conseguire il titolo anche in lingua inglese e secondo modelli conformi a quelli adottati dai Paese europei.

Per gli aspetti sin qui non specificati, il Corso di laurea magistrale si attiene alla disciplina generale del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione per prove finali e tesi di laurea, disponibile al seguente link: https://dlfc.unibg.it/it/studiare/calendari/prove-finali-tesi-laurea