La #EURegionsWeek - Settimana europea delle regioni e delle città – è la più importante manifestazione europea dedicata alla politica regionale organizzata congiuntamente dal Comitato europeo delle regioni (CdR) e dalla direzione generale Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione europea.

Rappresenta un’occasione imprescindibile per le città e le regioni europee per presentare esempi della propria capacità di creare crescita e occupazione e di attuare la politica di coesione dell'Unione europea.

Nel corso dell’edizione di quest’anno tenutasi a Bruxelles l’11 ottobre, l’Università degli studi di Bergamo ha coordinato un workshop in collaborazione con la Città di Amsterdam sul tema del ruolo delle università come motori di innovazione negli ecosistemi regionali europei.

Il workshop ha visto la partecipazione del Rettore Sergio Cavalieri, la Prof.ssa Caroline Nevejan (Direttrice Scientifica della Città di Amsterdam) e Wiebke Pankauke (DG-Research and Innovation della Commissione Europea), nonché la presentazione di tre casi studio, portati dall’Università di Weimar, Brainport Development e l’Università di Salonicco, sul tema dell’innovazione negli ecosistemi regionali.

L’Università degli studi di Bergamo, in qualità di università “mid-size”, ha illustrato il suo ruolo di orchestratrice e di aggregatrice di relazioni e opportunità sul territorio regionale, mostrando come la peculiarità della sua identità, del suo territorio e della sua storia siano cruciali nel disegno di un modello di innovazione locale che vede come punti di forza: la qualità e l’innovazione della didattica e della ricerca scientifica; l’essere un faro per il territorio nella sua capacità di intercettarne i bisogni; un elemento aggregatore per tutti gli attori del territorio (dalle amministrazioni locali alle imprese).

In sintesi, il modello UniBg mostra le caratteristiche del modello della Quadrupla Elica, laddove è proprio l’università ad assumere un ruolo fondamentale nella promozione dell’innovazione, elevando la propria azione al livello delle altre sfere – pur sempre in congiunzione con le istanze degli stakeholder locali – e affiancando al ruolo esclusivo di produttrice di conoscenza, quello di soggetto attivo nell’ecosistema locale in costante interazione con la società civile.