Favorire una discussione tra antropologi, sociologi e specialisti di salute pubblica e salute animale che hanno studiato le zoonosi, e comprendere come la preparazione alle future pandemie trasformi le relazioni tra esseri umani e animali. Questo l’obiettivo del seminario “Zoonoses, multi-species transmission of pathogens and pandemic preparedness”, in programma per venerdì 13 e sabato 14 ottobre presso le aule 6 e 1 della sede di via Pignolo, 123, Bergamo, luogo particolarmente significativo, in quanto prima città europea duramente colpita dalla crisi sanitaria da Covid-19.

Con il termine “zoonosi” si intende una malattia che viene trasmessa naturalmente da una specie animale all'uomo. Si calcola che il 60% delle malattie infettive che colpiscono Homo sapiens sia di origine animale. Tra le più note: l'influenza aviaria, la Sars, l'Ebola, l'HIV. Il Covid19, causato da un virus di origine animale (sebbene non sia ancora stata identificata la specie che lo ha trasmesso all'uomo), ha mostrato a livello globale quanto disastrosa possa essere una malattia infettiva emergente causata dallo “spillover” di un patogeno da specie animali “serbatoio” a popolazioni umane non immunizzate. È quindi necessario comprendere le condizioni della circolazione di patogeni zoonotici, per preparare meglio le società e, se possibile, prevenire future pandemie.
In questa prospettiva, virologi, veterinari, medici ed epidemiologi possono trovare un terreno di lavoro comune con antropologi e scienziati sociali che studiano le relazioni tra esseri umani e animali – sia allevati, sia selvatici – e che possono descrivere le condizioni in cui emergono patogeni zoonotici.

Il seminario del 13 e 14 ottobre, erogato in lingua inglese, è organizzato nell'ambito delle attività di ricerca scientifica svolte da Frédéric Keck, antropologo presso il CNRS di Parigi. Il prof. Keck ha studiato per molti anni il modo in cui alcuni paesi asiatici (Hong Kong, Singapore, Taiwan) si preparano al possibile emergere di pandemie influenzali provenienti in particolare dal Sud della Cina, tema su cui ha pubblicato il libro “Avian reservoirs. Virus Hunters and Birdwatchers in Chinese Sentinel Posts” (Duke University Press, 2020). Nel mese di ottobre 2023, il prof. Keck è visiting researcher presso l'Università degli studi di Bergamo, con il progetto di studiare etnograficamente la gestione della diffusione della “peste suina africana” nel Nord Italia, in comparazione con la gestione attuata in altri paesi europei.

I ricercatori e le ricercatrici invitati/e al seminario presenteranno le proprie ricerche su malattie quali l'influenza aviaria, la peste, l'Ebola, e discuteranno di come favorire degli approcci di governance ispirati alle prospettive di “one health” e “circular health”, che tengano cioè assieme, come obiettivo unico, la salute umana, la salute animale e la salute dell'ambiente naturale.

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